Foto di Luigi Burroni / Courtesy of Progetto Ligabue
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Foto di Luigi Burroni / Courtesy of Progetto Ligabue
Foto di Luigi Burroni / Courtesy of Progetto Ligabue

Scritto in risposta ad “Un Bès – Antonio Ligabue” di Mario Perrotta / Progetto Ligabue
Sansepolcro, Arezzo. 4 Aprile 2014.

Ascoltarlo qui:  “Dopo ‘Un Bès‘”

Dammi un bès, Antonio… Il vostro Antonio ed il nostro…questo ancora non è scritto. Dammi un bès dall’anima o qualcosa di finto troverai nella paranoia o in un senso più grande di noi. Chiedi se ci disturbi? Vabbè! È fatto. Finito e passato. C’è sempre una cosa nuova, no? Le cose pazze da scoprire, dimenticare, ricordare e riscrivere di nuovo. C’è sempre qualcosa da disturbare con una verità in cui loro, non hanno vissuto mai.

Dammi… Undici, dodici, tredici siete… Dammi… uno soltanto… no, non rispondere. Siamo disturbati meglio, se restiamo insieme nel buio. Non rispondere. Scusami. Veramente, scusami ancora. Ci disturbi. Si! ci disturbi: ti prego disturbarci.

Ci trovi dentro le mura o sotto la fantasia e la vuota banalità di una tela; vieni a noi con il carbone infiammato, cercando il sangue rappreso e scuro; non ci darai nulla ma quello che ti chiediamo potrai portarlo via in una follia controllata, in quello che l’arte moderna potrebbe chiamare “affettazione” e che questa follia potrebbe chiamarla “la dolorosa necessaria di esplorazione di sé”, “sfruttamento di sé”…

Ci troverai Tony, Antonio, Tony, Antonio, Ligabue figlio di … di un pensiero nel cielo… Le cose che non abbiamo il coraggio di fare le chiamiamo finte. I sogni, i sogni che hai trovato sopra le nuvole e sotto lo sporco dei graffi delle mani si dissolvono. I piedi sporchi e nudi. Vieni a trovarci, ti Prego, Tony, Antonio, Antonio, Tony, artista, Ligabue…

Tu sei ricordato e ci hai spaventato dalla storia. Abbiamo ristrutturato la nostra sanità mentale nella tua, abbiamo preso la tua energia che non hai mai offerto. Tony, Antonio, amante degli alberi e del silenzio buio. Inghiotti tutto. Noi siamo sotto un oceano di vita pesante e sotto le tenebre del cuore. Di fronte al palco con il mondo moderno intriso all’esterno: sbiadito, distrutto e in attesa come il bacio. Come il bacio sta aspettando per solo coloro che la cercano, come il bacio attende e finge il perdono… come il bacio che avevi aspettato, asciugando sulle labbra troppo lontano dalle tue. Come il bacio che tu stai aspettando ancora adesso.

Dammi un bès. Dammi una luce in cui posso nuotarci dentro fino all’alba. Dammi una vita che chiede di essere dimenticata e che si porta il dolore quando viene ricordata. Tony, Antonio, Mario, Antonio, Tony, alla prossima volta… La luce sta morendo e tu sei lontano da casa.

*Foto di Luigi Burroni / Courtesy of Progetto Ligabue
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